venerdì 4 ottobre 2013

numeri

I numeri del lavoro on line
Secondo una recente indagine GFK Eurisko , nonostante la crisi economica che nel 2012 ha assunto caratteristiche letali nel nostro Paese, l'e-commerce è cresciuto in Italia del 12%, coinvolgendo complessivamente 13 milioni di persone.
Chi decide di comprare on line sembra apprezzare in particolar modo il risparmio di tempo, la possibilità di poter comparare più prezzi trovando facilmente il più conveniente e la comodità di evitare code, traffico, parcheggi, orari dei negozi scomodi per lo shopping.
Il 60% di coloro che acquistano on line, inoltre, si attende un forte sviluppo del settore nei prossimi 10 anni, con il presumibile allargamento delle categorie merceologiche reperibili in Internet.
Per il 2013 si stima invece un fatturato in crescita del 17% rispetto ai pur lusinghieri risultati dell'anno scorso, per un fatturato di 11,2 miliardi di euro. Si pensi però che in Europa si prevede un giro d'affari complessivo di ben 305 miliardi di euro, a fronte di un aumento che, per il solo 2012, sfiora il 22%, ponendo il Vecchio Continente davanti agli USA ( 280 miliardi di Euro) e alle regioni dell'Asia che si affacciano sul Pacifico ( 216 miliardi).
In questo contesto, una nota di rilievo merita l'esplosione del numero di transazioni da cellulari e smartphone, in aumento addirittura del 160%!
Per quanto riguarda il lavoro on line , o telelavoro, inteso  come lavoro dipendente, noi italiani siamo invece all'ultimo posto in Europa, con solo lo 0,5% di soggetti che operano on line a tempo pieno e il 2,3% di lavoratori part time. A tal proposito, ci si riferisce prevalentemente ai dipendenti dei Call Center per i quali, peraltro, sono costantemente in prova forme varie di controllo della produttività e della qualità delle prestazioni.
Secondo il portale d'affari Subito.it , Internet comunque è in crescita tumultuosa per quanto riguarda le preferenze di chi cerca una occupazione o una opportunità.
Le offerte di lavoro pubblicate sul web sono aumentate del 17% rispetto allo stesso periodo del 2012
e sono cresciute del 24% anche le ricerche di lavoro on line portando al 37%  il numero delle persone che si candidano on line.
Per quanto riguarda comunque il numero complessivo di coloro che grazie al Web si guadagnano  da vivere, ovvero coloro che un acronimo di recente conio definisce come wwworkers, dati di grande interesse reperibili su Digital Advisory Group, dicono che sono ormai circa settecentomila in tutta Italia, costantemente connessi alla Rete e  in grado di generare il 2% del PIL di questo Paese, e questo nonostante i ritardi biblici con cui l'innovazione tecnologica avanza sul nostro territorio.
Si stima che nel solo 2010, [ip-shortcode type="quote" style="undefined"] " il contributo diretto di Internet al PIL italiano sia ammontato a circa 30 miliardi di euro, una cifra che include i consumi privati e pubblici (spesa in e­commerce, accesso a Internet e attrezzature informatiche), gli investimenti privati e pubblici legati all’Information & Communication Technology (ICT) e la contribuzione netta alla bilancia commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni, servizi e attrezzature IT)."[/ip-shortcode] ( da Sviluppare l'economia digitale in Italia: un percorso

Vivere di Internet

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