giovedì 3 ottobre 2013

Digital Generation

Da qualche mese cominciano ad affacciarsi anche sulla scena italiane,delle proposte di guadagno che si basano sulla cessione di una parte della potenza del proprio computer (CPU) in cambio di un piccolo compenso.
Per realizzare questo scambio, che prende il nome di Net Computing,  è necessario ospitare sul proprio computer dei software che lavorano prevalentemente in background, senza minimamente interferire con le attività' dell'utente, e che, collegando in tal modo tra loro migliaia di computer in tutto il mondo, mettono assieme una potenza di calcolo , una sorta di Supercomputer, che viene utilizzata per scopi scientifici, industriali, commerciali e chissà cos'altro…
In questo modo si contribuisce, insieme ad altri migliaia di utenti, a raggiungere quelle capacità di calcolo che se espletate da un singola macchina  avrebbero costi enormi e quindi inattuabili a causa della sempre più cronica mancanza dei fondi necessari.
Alcuni esempi di Net Computing sono il SETI@Home (Search for Extraterrestrial Intelligence) e il
Folding@Home (Ricerca scientifica) , quest'ultimo con l'obiettivo dichiarato di  ricercare anomalie
nell'aggregazione delle catene proteiche che portano al Morbo di Alzheimer, al Morbo di Parkinson, alla BSE (morbodella mucca pazza), e a diverse altre forme tumorali.
La partecipazione ad entrambi questi progetti, vista l'alta finalità' scientifica  che li caratterizza, è gratuita, naturalmente.
Ma appunto esistono anche altre proposte, che si muovono su terreni contigui, e che prevedono una ricompensa per chi decide di aderirvi.
Naturalmente, essendo l'impegno assolutamente minimo ( il software utilizzato richiede davvero pochissime risorse, è a prova di virus, testato e certificato), modesti sono anche i guadagni, al massimo 2 dollari al giorno.
A meno che non  ci si impegni nella ricerca di referrals ( altri utenti che si iscrivano gratis con lo stesso obiettivo) o anche che non si monti sullo stesso computer più copie dello stesso software moltiplicando conseguentemente i guadagni fino ad un massimo, in un caso,  di cento dollari al giorno (soglia molto teorica, in verità, come vedremo).

Vediamo ora in dettaglio le prima proposta di questo tipo attualmente disponibile anche in Italia.

Digital Generation, azienda californiana, è stata la più lesta a proporre agli utenti italiani un piccolo software, Thread Manager funzionante su Window e Mac, con il quale, in cambio di un guadagno massimo di 1 dollaro al giorno, si consente a cedere il 10% della propria CPU per contribuire, insieme a tanti altri utenti, a progetti che spaziano dal modellamento climatico alla biomeccanica, dalla ricerca di carburanti alternativi a programmi avanzati di domotica ecc..
Il software è scaricabile gratuitamente dal sito della società, se ci si limita ad una sola copia di prova che, per un mese, si tiene in funzione sul proprio computer , guadagnando in proporzione al tempo in cui la macchina è' accesa e connessa ad Internet , conditio sine qua non per essere pagati.
Quindi, al massimo , si potranno ottenere 30 dollari, ammesso di tenere il computer acceso e connesso per 24 ore al giorno.
La cosa interessante è che , se ci si pone in un'ottica di guadagno, l'azienda consente di scaricare fino a 100 copie del software in questione che , tenute

Vivere di Internet

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